Le camere del nostro B&B sono attrezzate per offrire i migliori conforts. Ogni stanza ha il bagno privato ed è dotata di aria condizionata, televisione, riscaldamento autonomo, balcone privato, letti con reti e materassi ortopedici. Ogni stanza ha il nome di una divinità greca ed è arredata a tema. La pulizia e la cura delle medesime è in assoluto fra le nostre priorità. Aretusa Aretusa era una delle ninfe Achee. Trascorreva le sue giornate correndo libera tra i boschi del Peloponneso, cacciando animali e raccogliendo fiori. Un giorno era nei pressi del bosco di Stinfalo e, sentendo caldo, decise di fare un bagno nel fiume. Mentre nuotava, un giovane, chiamato Alfeo, la vide e se ne innamorò perdutamente. Il sentimento di Alfeo, purtroppo non era ricambiato dalla giovane ninfa, che, impaurita, si rivolse alla sua protettrice, Artemide. La dea, commossa, la nascose, avvolgendola in una densa nube. Cerulee e gelide gocce di sudore caddero dal corpo di Aretusa e la ninfa fu trasformata in una fonte sul lido di Ortigia. Grazie all'intervento degli dei, Alfeo lasciò le sembianze umane e fu trasformato in un fiume che, nascendo dalla Grecia e percorrendo sotto terra il Mar Jonio, sfociò nei pressi della amata Fonte, dove le loro acque si congiunsero.
Figlia di Zeus e Demetra, fu rapita da Ade, dio dell'oltretomba, che la portò negli inferi per sposarla contro la sua volontà. La fanciulla, ignara delle conseguenze, mangiò sei chicchi di melograno, costringendosi così a rimanere negli inferi per l'eternità. Demetra, dea dell'agricoltura, affranta dalla perdita della figlia, scatenò violente carestie. Grazie all' intervento di Zeus si giunse ad un accordo: Persefone avrebbe trascorso sei mesi con la madre, che avrebbe dato prosperità alla terra, originando la primavera e l'estate. Nei mesi rimanenti, in cui Persefone sarebbe stata negli inferi, la natura si sarebbe addormentata, dando origine ad autunno ed inverno. Calipso Secondo il racconto dell'Odissea di Omero, la ninfa era figlia di Atlante e abitava in una grotta nell'isola di Ogigia. Un giorno Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull'isola, dove Calipso se ne innamorò. Per persuaderlo a rimanere, la ninfa gli promise l'immortalità, ma l'eroe rifiutò. Ulisse restò prigioniero ad Ogigia per sette anni, finché Atena chiese a Zeus di intervenire. Il dio allora, tremite Ermes, ordinò a Calipso di lasciarlo partire e lei a malincuore acconsentì.
Diana, la dea della caccia e della luna, custode delle fonti e dei torrenti, fu generata assieme al gemello Apollo da Giove e Latona. Secondo la leggenda, Diana - giovane vergine abile nella caccia, irascibile quanto vendicativa - era amante della solitudine e nemica dei banchetti; aveva fatto voto di castità e per questo motivo si mostrava affabile solo verso chi prometteva di mantenere la verginità. E' ritenuta protettrice delle partorienti, cui assicurava parti non dolorosi.
Sposa del titano Crono e madre degli dei dell'Olimpo, Cibele era la dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici, venerata come grande madre degli dei. Poiché tutelava le montagne e le fortezze, Cibele era raffigurata con una corona che aveva la forma delle mura di una città. Al culto di Cibele erano preposti sacerdoti eunuchi chiamati Coribanti, che guidavano i fedeli in riti orgiastici accompagnati da urla selvagge e da una frenetica musica di flauti, tamburi e cembali. |